Affogo in un mare di ricordi,
con i tuoi silenzi assurdi
di una madre ferita,
dai miei racconti atterrita.
E non trovo sfogo se non nelle parole
che coltivo come se fossero aiuole.
Aiuole dalle quali fioriscono i fiori di Baudelaire,
i fiori del male.
Il male di vivere,
il cuore svuotato
senza nient’altro da aggiungere
lascio parlare il mio cuore calpestato.